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Immagine del redattoreBimbi nel Bosco

PICCOLI ESPLORATORI, 23: I FOSSILI



 

I fossili sono molto affascinanti perché sono le tracce di animali e piante di migliaia di anni fa e ci aiutano a capire come è avvenuta l’evoluzione delle specie in un determinato territorio.


I fossili sono rari perché gli animali e le piante quando muoiono si decompongono in quanto materiale organico, non lasciano tracce dopo così tanti anni.


Impronte, foglie e ossa sono giunte fino a noi come fossili perché sono state custodite da altri elementi naturali: terra e polvere, lava, ghiaccio, resina.


> fossili nel terreno: sono elementi biologici (piante, animali, conchiglie...) ritrovati nella stratificazione del terreno, spesso diventato duro come la pietra;


> impronte e stampi: a volte le parti molli (come la pelle, le pinne, la cacca…) si dissolvono completamente e di esse arriva a noi lo stampo, lo stesso capita con le impronte! Dalle impronte capiamo come si spostavano gli animali sulla terra migliaia di anni fa;


> trasformazioni: alcuni materiali biologici vengono trasformati in minerali dall'acqua del sottosuolo che è molto ricca di sali minerali. Le conchiglie (calcaree) e le ossa (fosfatiche) vengono trasformate per esempio in silice e pirite, i tronchi degli alberi in pietra;



> lava: non è raro che animali, piante e uomini vengano sorpresi da una improvvisa eruzione vulcanica. Oggi possiamo prevedere eventi del genere, ma fino a 150 anni fa era molto difficile se non impossibile. La lava ingloba e conserva, come ci insegna Pompei, la città vicino a Napoli che nel 79 d.C. (quasi 1950 anni fa!) fu investita dalla lava del Vesuvio ed è per questo giunta fino a noi perfettamente conservata;


> ghiaccio: il ghiaccio ingloba ciò che conserva grazie alla pioggia, alla neve e al vento; il ritrovamento più importate avvenuto tra i ghiacci è quello della val Senales e ha come protagonista Ötzi, l’uomo vissuto 5300 anni fa conservato oggi al museo archeologico di Bolzano;



> resina: la resina è una sostanza appiccicosa prodotta dagli alberi, che conserva perfettamente gli insetti che vi rimangono invischiati. Essendo quasi trasparente, una volta fossilizzata e dura ci permette di osservare quegli insetti esattamente come erano quel giorno con tanto di zampe e ali, come se li guardassimo attraverso un vetro;


> “fossili viventi”: difficile da credere ma esistono fossili viventi e sono piante e animali vivi tutt’oggi, appartenenti a specie che evolvono molto lentamente. Un esempio è l’opossum, un marsupiale oggi ancora molto simile ai suoi antenati del cretaceo (ovvero di 100 milioni di anni fa!).

Dove osservare i fossili in Alto Adige?


Se siete molto fortunati potreste fare qualche interessante ritrovamento fossile in gita, per esempio lungo il canyon del Bletterbach, per poi farvi aiutare dal personale del centro visitatori ad identificare con precisione cosa avete trovato. Anche presso lo stesso museo del centro visitatori ne potrete ammirare alcuni di davvero stupendi!


Come dicevamo sopra, al museo archeologico di Bolzano è conservato Ötzi, la mummia del Similaun ritrovata tra i ghiacchi della val Senales, con tutto il suo corredo. Qui vengono organizzati incontri con le famiglie dove i bambini possono sperimentare di persona come fosse la vita per l’uomo oltre 5000 anni fa.


Un altro luogo dove osservare tanti fossili uno accanto all’altro è poi il museo all’aperto di Meltina, gratuito e ad eccesso libero, ma anche al museo di San Candido ne troverete moltissimi.


Per chi abita o passa in città, anche il museo di scienze naturali di Bolzano ha una sezione dedicata ai fossili, con ritrovamenti e spiegazioni adatti a tutta la famiglia.





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